Formica Amica

 

Cari amici,
è trascorso poco più di un decennio da quando ho iniziato la mia avventura nelle scuole con il nome di FormicAmica e questo tempo è proprio un dono.
Ho visto molti bambini diventare ragazzi e molti insegnanti, mamme e papà affascinati nel vedere come un piccolo gesto di dono può cambiare il cuore di chi lo riceve ma anche di chi lo fa.
Anche io sono cresciuta con voi. Be’, sono sempre piccolina, ma i miei amici della Compagnia del Cuore d’Oro dicono che ultimamente mi trovano cambiata, più  coraggiosa.
Dicono che sono più forte perché non ho più paura di dire a chi appartengo. Forse, più che coraggiosa sono diventata più consapevole.
Ho capito che quando scopri le tue origini non devi avere vergogna o paura … mica ci si vergogna di dire il proprio nome o chi sia la propria famiglia.
Io sono nata in una compagnia che si allarga sempre più: mi hanno inventato don Angelo, Claudia ed Elisa; poi si sono aggiunti Paola, Paolo, Felice, Fulvia, Franca, Meo, Fabiola, Maria, Andrea e potrei andare avanti così fino a riempire tutta la pagina.
Questa loro creatività sboccia come un fiore dalla loro amicizia e sono sicura che è salda, durerà nel tempo perché hanno una radice comune: Gesù.
Solo questa familiarità con chi ci ha generato consente di dire “grazie”.
Solo così si può capire che tutto è “dono”.
Tutto diventa dono se sai a chi dire grazie!
Un bacione grande. A presto.

Neretta, la FormicAmica

 
 

Proposte educative per una cultura del dono

“Questa è la storia di una formichina piccina piccina. Questa formica si chiamava Nera, ma siccome era piccola piccola tutti la chiamavano Neretta”.

Così incomincia una delle favole ideate per aiutare i bambini più piccoli a vivere un gesto di carità.
Durante i loro interventi di sensibilizzazione nelle scuole dell’infanzia e primarie, i nostri volontari portano ai ragazzi un cuore speciale, il cuore di Neretta.
Come dice Benedetto XVI, “ad un mondo migliore si contribuisce soltanto facendo il bene adesso ed in prima persona, con passione e ovunque ce ne sia la possibilità.
La carità è un cuore che vede dove c’è bisogno di amore e agisce in modo conseguente”.
Il momento qualificante di questo progetto è DONACIBO, iniziativa promossa dalla Federazione Nazionale dei Banchi di Solidarietà.
Si tratta una raccolta di alimenti realizzata nelle scuole durante la terza settimana di Quaresima invitando i bambini, attraverso un gesto di dono, a sperimentare il significato della carità.
Matteo, interpretando i sentimenti di tutti scrive: “Io sono un bambino contento, perché ho aiutato Neretta. Io mangio sempre tutto”.

 
 

Adesione al progetto

 
 

Scheda di adesione al progetto

donacibo depliant 2017-2018

LA CULTURA DEL DONO

La parola che traduce in termini totalmente umani il vocabolo “dato”, e quindi il primo contenuto dell’impatto con la realtà è la parola dono. (…) La prima originale intuizione è, quindi, lo stupore del dato e dell’io come parte di questo dato, esistente. Prima vieni colpito e poi ti accorgi di te che sei colpito. È da qui che s’origina il concetto della vita come dono, in mancanza del quale non possiamo usare delle cose senza inaridirle.
(L. Giussani, Il senso religioso)

Se io spalancassi per la prima volta gli occhi in questo istante uscendo dal seno di mia madre, io sarei dominato dalla meraviglia e dallo stupore delle cose come di una “presenza”. Sarei investito dal contraccolpo stupefatto di una presenza che viene espressa nel vocabolario corrente dalla parola “cosa”.
(L Giussani, Il senso religioso)

La coscienza umana viene risvegliata dalla meraviglia per il reale che l’uomo scopre non essere suo e che c’è indipendentemente da lui e da cui lui dipende.
La percezione che tutta la realtà è data, implica “qualche cosa che dia”. Ecco perché si può esplicitare il vocabolo dato con la parola dono. Il dono è quindi la struttura ultima della realtà e può essere chiarito ulteriormente introducendo il termine “altro”: la presenza della realtà si palesa come presenza di altro da me. Prendere coscienza di un dono è mettersi davanti a una presenza, come indica la radice dell’inglese “present”.

Tutto è dato equivale a dire tutto è dono.

“È di questo – dell’incontro reale con Cristo nella storia – che ha bisogno il nostro mondo, sempre più determinato dalle paure, dalla sfiducia. Dall’esperienza della Sua presenza vittoriosa e trasformatrice nasce ogni nostro impeto. Ce lo ricorda sempre don Giussani: «È la conoscenza della potenza di Gesù Cristo la ragione profonda di ogni nostro gesto di presenza sociale e di comunicazione al mondo», che è quello che tutti aspettano. «Quando tale Presenza gioca in tutti i rapporti della vita, quando ad essa sono “sospesi” tutti i rapporti, quando essi sono salvati, giudicati, coordinati, valutati, usati alla luce di quella Presenza, si ha una cultura nuova. Questa nasce dunque dalla posizione che uno assume verso tale Presenza eccezionale e decisiva per la vita”.

 

 
 

Bambini all'opera

Dagli elaborati dei bambini si comprende che il fenomeno dello spreco, soprattutto quello alimentare, è strettamente legato al processo educativo. Ecco perché la Cultura del Dono è l’antidoto ad una cultura nichilista che non riconosce il valore delle cose e finisce per non dare più valore alla vita e alle persone.

Concorso per le scuole dell’Infanzia e Primarie

Gli elaborati grafici o informatici dei bambini delle scuole dell’Infanzia e Primarie, frutto dei loro giudizi sulle esperienze di carità vissuta, vengono valorizzati tramite materiale didattico e di approfondimento utilizzato nelle scuole e inseriti nel Diario della FormicAmica.

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Selezione 2003

Selezione 2004

Selezione 2005

Concorso 2006/07

 

Concorso 2007/08

 

 
 
 
 
 

Materiale didattico

Gli strumenti didattici non contenuti in questa sezione possono essere richiesti direttamente all’associazione Altro Canto.

cicalina

bertola

amico segreto

trapunta di stelle

roxy

 
 


Donacibo TG vari

Donacibo 2010 – TG Primantenna

Donacibo 2010 – TG3 del 10/3/2010